Uno sguardo sulle mie letture

Uno sguardo sulle mie letture

martedì

undici minuti, di Paulo Coelho


Paulo Coelho torna in albergo al termine del festival della letteratura di Mantova e trova nella hall una busta. E' un manoscritto, un diario. «Ne ricevo moltissimi. Di solito non li leggo, ma questo mi incuriosì». Era di una giovane brasiliana che viveva a Zurigo e lavorava come prostituta in un night. Una storia vera pervasa da passioni, ideali e sesso, molto sesso, con un taglio straordinariamente sincero ed efficace. Fu un lampo di ispirazione e da li nasce undici minuti (il tempo medio necessario affinche’ un uomo raggiunga il piacere) in cui si narra la storia di Maria, una ragazza del sertão , il nord-est piu’ povero del brasile, un’adolescente come tante, con i sogni e le curiosità di una ventenne povera, che non conosce nulla del mondo e assai poco della vita. Da un viaggio a Rio de Janeiro, nasce l'incontro con un impresario di un night di Ginevra che la invita a prendere l'aereo con lui e lavorare come ballerina di samba in Svizzera. Maria decide di seguirlo, lasciando il certo per l’incerto, sicura che:

“Chi ha già perso qualcosa che riteneva di avere garantito (e a me è accaduto tante volte) finisce per capire che nulla gli appartiene. E se nulla mi appartiene, allora non devo assoluta¬mente sprecare il tempo preoccupandomi di cose che non sono mie. Meglio vivere come se oggi fosse il primo (o l'ultimo) giorno della vita”

La carriera come ballerina però dura poco, e con essa si spengono anche le speranze, i sogni, le prospettive di una vita agiata e felice coronata da un rientro trionfale in patria. Maria tenterà di lavorare come modella, ma ad un bivio della sua vita decide diversamente:

“«Accetta un drink? »…Il mondo cominciò a girare al rallentatore, e Maria ebbe la sensazione di uscire dal proprio corpo e di osservarsi dall'esterno. Morendo di vergogna, ma lottando per controllare il rossore delle guance, annuì, sorrise e capi che da quel momento la sua vita era cambiata per sempre”

Nel libro non c'è però alcuna denuncia, Maria potrebbe tornarsene a casa, nessuno abusa di lei o la sfrutta , vuole però intraprendere un viaggio alla ricerca della propria sessualità e dell’amore

“Il mio obiettivo è comprendere l’amore.”
“Se non penserò all’amore, non sarò niente.”

Dagli incontri con i suoi clienti sviluppa quindi la conoscenza degli uomini, frequentatori del suo locale, uomini d’affari, potenti, influenti, carismatici, esotici, ma tutti immancabilmente soli:

“L'essere umano può sopportare una settimana di sete, quattordici giorni di fame, alcuni anni senza un tetto, ma non riesce a tollerare la solitudine. È la peggiore delle torture e delle sofferenze”

Sarà un viaggio alla ricerca della propria “leggenda personale”, esplorato da una meretrice moderna , un viaggio senza tempo e senza spazio, al quale lo scrittore brasiliano ha abituato i suoi lettori. Maria è brasiliana per caso, Ginevra uno scenario come un altro, i personaggi (uomini) che le girano intorno sono universali. I sogni, gli ideali e i buoni sentimenti dell' opera di Coelho restano intatti anche quando Maria, nel suo diario, discetta di orgasmo vaginale o clitorideo, affronta la sfida del sadomasochismo e scopre il punto G. Anche la prostituzione di Maria e’ simbolo del nostro smarrimento nei labirinti della vita, dei lavori che detestiamo, ma che facciamo per tutta la vita non trovando il coraggio di liberarcene. Alla fine di ogni capitolo Coelho ci fa leggere le pagine del diario di Maria, frammenti dell’anima, schegge di paure inconsce , autoanalisi coscienziosa del percorso compiuto, in questo modo la narrazione diventa molto più intima e costellata di riflessioni e massime sull’amore. La storia subisce una decisiva svolta nel momento in cui Maria incontra due persone speciali

“Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente”


Questi due uomini le cambieranno definitivamente la vita, ponendola di fronte alla scelta tra luce e tenebre, tra il delicato e romantico principe azzurro e l’attraente e violento antagonista.
Il primo e’ Ralf, pittore carismatico, artista che riesce a vedere la dove gli altri non vedono (vero alter ego dell’autore). Maria si sentira’ nuovamente viva quando lui la guardera’, dipingendone la luce interiore, e scoprira’ cosi il significato del sesso sacro, ovvero del sesso accompagnato dall’amore, dall’intimità, dalla verità.
Il secondo, Terence, la introdurrà al piacere del dolore, del masochismo e del sadismo, del sesso scisso dai sentimenti. La spingerà fino ai limiti estremi, e come la Bustine di De Sade, attraverso la conoscenza di tali limiti le farà scoprire se stessa

“il dolore è parte di un processo naturale. Lo sa bene chi pratica uno sport: quando si vogliono raggiungere gli obiettivi, bisogna essere pronti ad affrontare una dose quotidiana di dolore o di malessere. All'inizio è fastidioso e demotivante ma, giorno dopo giorno, si comprende che costituisce un elemento del cammino per sentirsi bene, e arriva un momento in cui, senza il dolore, si ha la sensazione che l'esercizio non produca l'effetto desiderato.”

Ma in Maria matura ormai la decisione di tornare a casa, non per dare inizio ad un’impresa agricola, ne per trovare il suo primo amore, ne per sposarsi con il titolare del negozio di tessuti, ma per l’amore di se stessa

” Non mi interessa se in passato fosse sacro o no, ma IO ODIO CIÒ CHE FACCIO. Sta distruggendo la mia anima, mi sta facendo perdere il contatto con me stessa, mi sta insegnando che il dolore è una ricompensa, che il denaro compra e giustifica tutto”.

e per amore delle sue origini:


“Quanto più lontani stanno, tanto più vicini al cuore sono i sentimenti che cerchiamo di soffocare e dimenticare. Se siamo in esilio, vogliamo serbare ogni piccolo ricordo delle nostre radici; se ci troviamo lontani dalla persona amata, chiunque per la strada ce la fa ricordare. I Vangeli, e tutti i testi sacri delle varie religioni, furono scritti in esilio, cercando di comprendere Dio, la fede che faceva avanzare i popoli, la sofferta peregrinazione delle anime erranti sulla faccia della terra. I nostri antenati non sapevano, e tanto meno lo sappiamo noi, ciò che la Divinità si aspetta dalle nostre vite. È in quel momento che i libri vengono scritti, i quadri dipinti, poiché noi non vogliamo e non possiamo dimenticare chi siamo"


Un po’ scontato il finale, ma Coelho si difende dicendo che cosi e’ più vicina alla storia narratagli, l’ispiratrice del libro infatti, Sonia, adesso e’ felice, ha due figlie e vive in Svizzera (da qui l’ambientazione a Ginevra del libro). Malgrado ciò, e malgrado la descrizione un po’ fragile del fenomeno della prostituzione (fatta nella maggior parte da coercizioni violente e non da consapevoli scelte umane) rimane forte il messaggio che attraversa tutto il racconto:

“Amiamoci l'un l'altro, ma non tentiamo di possederci l'un l'altro”

E’solo con la comunicazione tra i sessi e con la volontà di capirci e di venirci incontro che possiamo superare le barriere affettive che a volte bloccano e impediscono la felicità anche di persone apparentemente realizzate. Bisogna fuggire ad ogni standardizzazione del sesso, standard per cui il sesso si debba fare ogni giorno, per cui si debba venire e venire insieme, regole globalizzate che ci fanno perdere la nostra identità spingendoci a mentire per far piacere agli altri.

Il Bignamino:le vie dello spirito passano anche dal sesso

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