Fabio
Loiero è un giovane sceneggiatore, diplomato nel Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma, che sognava grandi film, grandi studi, grandi registi,
grandi attori, il red carpet del Festival di Cannes. Lui è un patito dei veri
capolavori, uno di quelli che evita il cinema perché davanti ad un cult bisogna
osservare il piu religioso silenzio e rispetto. Agli occhi dei suoi insegnati,
il ragazzo è una promessa del cinema italiano, con tanto di elogi da parte dei
critici più severi e brillanti. Nulla dovrebbe ostacolarlo dal coronare il suo
sogno di poter portare nelle sale italiane la sceneggiatura a cui ha dedicato
la gran parte della sua vita, “Il Cielo di Piombo”. Eppure la vita è strana,
spesso beffarda. Fabio si ritrova ad adattarsi ad un impiego che lo aiuti a
vivere, come ormai succede a chi ha conseguito anni di studio matto e
disperatissimo per raggiungere il tanto agognato “lavoro dei propri sogni”, una
vera e propria utopia della società moderna. Il problema é che questo lavoro é
piuttosto particolare, presso la casa di produzione Starlette, la cui pagina su
Youporn è tra le più cliccate. Sì, Fabio scrive per il porno. Contratto a tempo
indeterminato e un bonus di 500 euro al mese se supera le venti sceneggiature
al mese. ‘L’importanza di chiavarsi Ernesto’ gli frutta addirittura una
nomination per la migliore sceneggiatura ad una specie di Festival di Cannes
per il porno. Il premio è una nerchia d’oro.
Un
libro davvero scorrevole, vivo e godibile, che con la sua scrittura giocosa e
molto ironica sa esprimere il disagio di un uomo che fa un lavoro che non gli
piace, uno di quei lavori che pagano l’affitto, le bollette, le pizze surgelate;
un libro dove l'ilarità deriva dall'ironia della vita stessa.
Se leggerete questo libro saranno innumerevoli gli spunti per una risata,
dalla riscrittura in versione hard dei migliori lungometraggi di tutti i tempi (Analcord,
Erezioni di Piano, Intervista col pompino, Il glande freddo, Le seghe di
Eastwick, I ragazzi del culetto ma anche Hello Sperm e La caricano in 101),
alle ricette vegane della mamma, alle conversazioni con “smadonna”, alle
manifestazioni di affetto del suo manager Romina. Un po deludente la fine, ma
per farsi due risate in leggerezza è un testo da consigliare.
Meritano una menzione a parte gli scrittori (e non) citati fra i
ringraziamenti “P.G. Wodehouse, David Sedaris, Christopher Moore, Shalom
Auslander, Etgar Keret, Niccoló Ammaniti, Jonathan
Swift, Lawrence Sterne…Tina Fey” la stima che ripongo nei
molti citati che conosco mi spinge a leggere i pochi menzionati ancora non letti…
“In
famiglia non ne sanno nulla. Se solo intuissero qualcosa, mia mamma si
stabilirebbe in una chiesa con la tenda da campeggio per una maratona
ininterrotta di rosari. Mio padre, invece, prenderebbe di corsa il tomo delle
Pagine Gialle per cercare il numero di Milingo sotto la ‘E’ di Esorcisti”
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