L’Università non è
come la scuola, che se non ci esci da solo prima o poi ti cacciano.
Potenzialmente all’Università puoi esserci di casa. Per ciò questo libro non
parla ad una fascia d’età ma ad una categoria di persone, quelle pronte ma che
non sanno di esserlo, quelle che pensano di aver appena finito qualcosa ma non
sanno di essere solo all’inizio di tutto. Ed e’ proprio per questo “inizio” che
i nove commencement speeches di Kurt Vonnegut sono stati concepiti,
irriverenti, divertenti, teneri, sferzanti, piccoli gioielli pieni di humour e
amore per la vita e per il prossimo. Perche’, diciamocelo, alzi la mano chi non
è stato ispirato o reso entusiasta almeno una volta da uno degli insegnanti,
dei professori, dei colleghi di lavoro che ha avuto lungo la propria esistenza.
Chi di noi non ha mai incontrato almeno una una persona che ci ha letteralmente
toccato l’anima, che ci ha spronato, che ci ha sospinto a essere migliori, a
tirare fuori il meglio di noi. In questo libro non ci sono state tante formule
magiche. Kurt Vonnegut rifugge le ricette facili per il successo planetario.
Non ci sono uomini emaciati con il dolcevita nero che raccontano come dobbiamo
"stay hungry, stay foolish" e unire i puntini e tutto andrà bene e il
futuro si dispiegherà pieno di colore di fronte a noi. Cio nonostante, o
proprio per questo, e’ un libro delizioso da assaporare come il cono di gelato
disegnato in copertina, per finire con la soddisfazione di farsi la domanda che
dà il titolo all'originale: If This Isn't Nice, What Is? Cosa c'è di più bello
di questo? Perche’qualunque giornata puo’ racchiudere un istante di cui
sottolineare la piacevolezza. Non i grandi trionfi ma le piccole soddisfazioni
quotidiane.
E’ un elogio della
semplicità, della felicità, delle piccole cose che possono cambiare il mondo.
Ma non tutto il mondo, Kurt Vonnegut non è così presuntuoso, possono cambiare
il nostro piccolo mondo e renderlo un posto migliore. Come? Credendo nelle proprie passioni, non tanto per vederle realizzate, quanto per formare la propria anima. Sforzandosi di essere gentili, buoni ed onesti, perché l’odio ha creato solo distruzione.
Imparando ad amare e non abbandonare mai i libri e lo studio, perché potranno essere dei grandi compagni per la vita.
Facendo l’amore ogni volta che possiamo. Perche’ ci fa bene.
Come vedete Kurt
Vonnegut non ci mette retorica, ma tanto umorismo, tanta ironia e autoironia.
C’è onestà, c’è realtà, c’è passione;
Vonnegut, ateo e
umanista, cita spesso e volentieri Gesù e il suo Discorso della Montagna,
d’altronde “Se le cose che Gesù ha detto erano giuste, e in buona parte anche
bellissime, che differenza fa se era Dio oppure no?”. Propugna una bontà basata
non su presunte ricompense divine ma sulla volontà, pura e semplice, di essere
persone “misericordiose e capaci” nel corso della nostra vita per star meglio
con noi stessi e in mezzo agli altri.
Gustatevi questo libro
come gustereste un gelato in una calda giornata estiva. Ne vale la pena.
La citazione: “un marito, una moglie e qualche figlio non fanno una famiglia, così come una Diet Pepsi e tre Oreo non fanno una colazione”