Volete analizzare i meandri piú tortuosi delle paure e delle angosce che possono scaturire dall’unione di una coppia di innamorati? La paura, l'ansia, la non conoscenza, la non confidenza con il corpo proprio e altrui, il silenzio sociale ed il pudore personale. Questi sentimenti sono narrati con precisione chirurgica in un libro che ho appena letto, chesil beach di Ian McEwan. Mi sono innamorato della capacità di McEwan di tuffarsi con tanto agio in un susseguirsi di rievocazioni e di ricostruzioni nell'esperienza intimissima di una cultura sentimentale e sessuale. Un avvenimento di poche ore sviluppato nel contesto spazio-temporale con tutti i particolari psicologici e sentimentali dei protagonisti. Un’analisi profonda dell'animo umano di grande valore storico e comportamentale umano. Una sorta di ralenti cinematografico portato fino all'estremo, un’avvincente, minuziosa ed ipnotica registrazione degli eventi.
Difficile trarre una morale da questa storia, leggendolo si percepisce la malinconia dello scrittore nel vedere due vite predestinate ad un futuro comune naufragare in seguito a condizionamenti esterni, decisioni affrettate e impeti sentimentali non mitigati dalla ragione, accompagnati in questa deriva dai tanti “e se io avessi…” che nascono ai bivi di ogni vita. I neo sposi del libro, cosi come gli adolescenti di oggi, si avvicinano ai primi rapporti sessuali con una falsa spavalderia, frutto del cameratismo maschile e femminile che ne svilisce ogni romanticismo, ne esorcizza ogni magia, assimilando la prima unione alla stregua di eventi quali il primo orecchino o la prima gita scolastica. Ed allora diventa fonte di orgoglio quando questo antico rituale avviene il prima possibile, in un insignificante gran premio dell’imbecillità. Questo libro, ponendo come centro gravitazionale la prima unione e lasciando che intorno ad esso gravitino sentimenti e destini, ne restituisce in parte la dignità di un tempo
Difficile trarre una morale da questa storia, leggendolo si percepisce la malinconia dello scrittore nel vedere due vite predestinate ad un futuro comune naufragare in seguito a condizionamenti esterni, decisioni affrettate e impeti sentimentali non mitigati dalla ragione, accompagnati in questa deriva dai tanti “e se io avessi…” che nascono ai bivi di ogni vita. I neo sposi del libro, cosi come gli adolescenti di oggi, si avvicinano ai primi rapporti sessuali con una falsa spavalderia, frutto del cameratismo maschile e femminile che ne svilisce ogni romanticismo, ne esorcizza ogni magia, assimilando la prima unione alla stregua di eventi quali il primo orecchino o la prima gita scolastica. Ed allora diventa fonte di orgoglio quando questo antico rituale avviene il prima possibile, in un insignificante gran premio dell’imbecillità. Questo libro, ponendo come centro gravitazionale la prima unione e lasciando che intorno ad esso gravitino sentimenti e destini, ne restituisce in parte la dignità di un tempo